Pagina della Chiesa Madre realizzata da Alessandro Palermo con notizie sull'arte, sulla storia e sulla tradizione popolare della Città di Salemi

L'Antica Madrice di Salemi

L'ANTICA CHIESA MADRE
DI SALEMI
il punto più alto della Città



Introduzione

Nella parte più alta di Salemi, costituente l'acropoli cittadina, vi si trovava la Chiesa Madre e secondo alcune fonti in quello stesso sito sorgeva un tempio dedicato a Venere e succesivamente una moschea araba. In questa piazza sorge un maestoso castello fatto costruire dal re Federico di Svevia e il terreno, dove sorgeva la Chiesa, doveva rientrare nella mura del castello, infatti il campanile di questa chiesa, un tempo, era una torre di guardia, la sua posizione di costruzione non è in armonia con la planetaria della chiesa e non ha niente a che vedere con un campanile. Si pensa che in questo territorio del castello, in questo stesso sito, doveva sorgere un luogo di culto per la corte e nelle diverse dominazioni, che la città ha subito, molto probabilmente ognuna innalzò il suo luogo sacro, come la moschea durante la dominazioni araba e una piccola cappella sotto il cristianesimo, ma non si hanno notizie sull'esistenza di questa piccola chiesa, per tradizione orale si tramanda che doveva essere intitolata alla Madonna.

Il terremoto del 1968 ha danneggiato la struttura della Chiesa, ma la mano dell'uomo ha deciso di non intervenire a risanare ma ha preferito distruggere ed annientare.

La Storia e la descrizione

Sotto l'Arcipretura di Don Francesco Di Blasi (1615) che fu il promotore della costruzione ma grazie ai successivi Arcipreti Grillo, Villaragur e Cortese, l'antica Chiesa precedente venne distrutta e sotto la direzione dell'architetto Mariano Smiriglio venne progettata la nuova Chiesa, secondo un progetto simile alla Chiesa dell'Olivella di Palermo.

La Chiesa aveva tre porte di entrata, con tre navate, sormontate da tre ampie finestre. La pianta era a croce latina con ampio transetto, le navate erano divise da 6 colonne monoblocco di marmo perlaceo di ordine toscano con capitelli che sorregevano ampii archi a tutto sesto, sembra che queste colonne sono state realizzate a Trapani da Francesco Lo Mastro. L'abside centrale era rialzato circa un metro dal pavimento e vi si accedeva da una scalinata in marmo, le due absidi laterali erano più basse. Gli altari secondari si snodavano lungo le navate laterali e il transetto ed erano rialzate da due gradini.

Nella navata laterale destra il primo altare era dedicato a S. Vincenzo Ferreri con una tela del santo (oggi al Palazzo Scurto) non si hanno notizie di come era strutturato, il secondo era dedicato a S. Giuliano Ospitatore, una statua marmorea (oggi al Museo D'Arte Sacra) che proveniva da un'antica chiesa a Lui dedicata che si trovava nella via Francesco Crispi. Questa statua è di Domenico Gagini ma alcuni la attribuiscono a Francesco Laurana, oggi è conservata nel museo d'arte sacra. Il terzo altare era di S. Lorenzo con la santa Famiglia e Santa Rosalia (oggi al Museo D'Arte Sacra), il quadro è attributo a Giacinto Calamonaci. In questo terzo altare vi era anche un dipinto di S. Andrea (oggi al Palazzo Scurto).

A seguire questo terzo altare vi era una porta di ingresso laterale, a seguire vi era l'altare di S.Giovanni Ev, una grande tela del pittore Pietro Bonaccorso (oggi al Museo D'Arte Sacra), tra questo altare e la porta d'ingresso vi era un'acqua santiera.

Nella parte sinistra, nel primo altare in fondo, vi era un ampio fonte battesimale (oggi al Museo D'arte Sacra) ad opera di Domenico Gagini, il secondo altare era quello della Madonna delle Grazie (oggi al Museo D'Arte Sacra), una statua policroma in terracotta sempre di Domenico Gagini. L'altare successivo era di S. Pietro, una tela che raffigurava Ss. Pietro e Paolo (oggi custodito nella Chiesa del Crocifisso), a seguire vi era un ampio vano dove venivano poste le sedie e i banchi, a seguire sorgeva la grande cappella dell'Immacolata, era chiusa da cancelli, all'interno vi era un coro ligneo, tutte le pareti erano pieni di stucchi come tutta l'intera chiesa ne era piena. Davanti questo altare era posto l'organo e nel pilastro portante della navata centrale della zona sinistra vi era addosato il pulpito di legno di noce uscito dalle mani del Rastrelli, il quale commissionò anche il coro dell'altare maggiore.

Il transetto: nella parte sinistra vi era un'altare con una statua marmorea della Madonna della Candelora (oggi al Musero D'Arte Sacra), forse attribuita al Gagini. Dall'altra parte, l'altare con un Crocifisso (oggi nella Chiesa del Collegiom, al centro dell'abside) con ai piedi le statue della Madonna e di S. Giovanni (oggi custodite nei magazzini della Parrocchia), la crezione di questo crocifisso fu grazie al beneficio del Sac. Francesco Palermo il quale venne sepolto ai piedi di questo altare. L'altare ha un ampio reliquario con un'urna che conteneva il corpo di S. Felice M. (i resti del corpo sono stati collocati negli anni '80 sotto l'Altare della Chiesa del Collegio), sotto ancora vi era posto un presepe in terracotta policroma.

Il pavimento della chiesa era in marmo bianco, l'abiside centrale aveva l'altare maggiore rialzato anch'esso, con un ampio coro. L'Altare maggiore era composto da un' edicola piena di stucchi, all'interno conteneva il quadro della Madonna degli Angeli (oggi al Museo D'Arte Sacra) realizzata da Mariano Smiriglio. Fino al 1341 la Chiesa era dedicata a questa Madonna poi, con l'elezione del santo patrono, la titolarietà passo a S. Nicola. L'altare destro invece conteneva una tela del Sacro Cuore di Gesù con una cornice barocca (oggi la tela è custodita nella Casa Canonica), questo altare era detto del S.S. Sacramento, ai lati di questo altare vi erano due tele, una raffigurava l'ultima cena e l'altra Melchisedek, tele dell'atista salemitano Ignazio Di Miceli, ora queste sono situate ai lati dell'altare maggiore nella Chiesa Madre. L'altare sinistro era del Patrono, S. Nicola di Bari, conteneva un'antica statua marmorea del santo seduto e benedicente, ai lati erano posti due quadri di S. Nicola realizzati dall'artista Di Miceli, adesso posti nella Chiesa Madre.

Il Duomo prima e dopo il sisma - il sisma e l'uomo

Il sisma del '68 provocò lesione strutturali alle pareti e la distruzione del sofitto (una parte), ma l'uomo di allora invece di provvedere alla salvaguardia distrusse la parte destra che non era stata lesionata e il frontespizio. Sarebbe stato saggio puntellare e con la calma decidere come recuperare il luogo sacro.

L'interno della chiesa ebbe il crollo dei contrafforti esterni e parte del tetto. L'abside centrale è rimasto intatto e tutto quello che conteneva era perfettamente immune dal terremoto ma siccome tutto venne abbandonato, l'inverno con le sue pioggie causò dei danni alle diverse opere d'arte.

Il transetto era integro, solo l'altare del crocifisso aveva subito dei danni per la caduta del tetto, il resto delle cappelle era rimasto senza alcun danno. La Cappella dell'immacolata subì dei danni lievi, per quanto riguarda l'edicola che conservava la statua della Madonna, e tutta la chiesa con le sue cappelle rimase intatta.

Invece di salvaguardare l'arte, che dopo quel sisma rimase alla preda di molti speculatori e sciacalli, si decise di pensare solo allo sporco guadagno che si ricavava dalla distruzione. La colpa fu di tutti, della curia ecclesiastica, delle autorità civili, della Sovrintendenza dei beni culturali e del popolo salemitano che non si mosse contro l'ignoranza della distruzione.

Adesso di questa antica Madrice rimane solo un ampio sacrato spoglio dei presiozi stucchi, rimane in piedi l'abside e le laterali cappelle e parte della zona sinistra, tutti questi ruderi, certamente insieme al castello, contribuiscono a dare una bellezza elevata all'intera Piazza ma rimangono simbolo del travaglio che l'arte e la tradizione salemitana hanno dovuto subire non per causa della natura ma per l'errore umano.




Alcune foto della Chiesa prima e dopo il terremoto

Interno della Chiesa


 LA MADRICE SUBITO DOPO IL TERREMOTO




Foto durante la demolizione della Chiesa





Alcune Foto dell'interno durante la demolizione


















La Madrice Oggi







Le statue e le tele custodite nella Madrice

 Madonna degli Angeli - Altare Maggiore (oggi al Museo D'Arte Sacra)

 Crocifisso - 1 altare del transetto (oggi nella Chiesa del Collegio)

S. Nicola di Bari - 1 Cappella affianco l'altare maggiore (statua rimasta nella sua Cappella)  


Madonna della Candelora - 2 altare del transetto (oggi al Museo D'Arte Sacra)

Madonna col Bambino - altare laterale (oggi al Museo D'Arte Sacra)

S. Andrea - all'interno di un altare laterale (oggi al Palazzo Scurto)

S. Giovanni Ev. - altare laterale (oggi al Museo D'Arte Sacra)

S. Giuliano - altare laterale (oggi al Museo D'Arte Sacra)

S. Vincenzo F. - altare laterale (oggi al Palazzo Scurto)

S. Lorenzo - altare laterale (oggi al Museo D'Arte Sacra)

Fonte Battesimale (oggi al Museo D'Arte Sacra)

Santi Pietro e Paolo - altare laterale (oggi nella Chiesa del Crocifisso)


*Alcune  foto dell'esterno della Chiesa e le notizie sono state tratte dal testo "In memoria della Chiesa Madre di Salemi" di Salvatore Riggio Scaduto.
* Altre foto sono del Sig. Antonino Gaudino.
* Le foto delle tele e delle statue della Madrice sono di Alessandro Palermo.


© Chiesa Madre Salemi - a cura di Alessandro Palermo

Vietata la riproduzione senza autorizzazione.

Immagini Chiesa Madre (Chiesa del Collegio)

Pagina web ideata e realizzata da Alessandro Palermo

© Chiesa Madre Salemi - Vietata ogni riproduzione senza autorizzazione.